La Suprema Corte ha avuto modo di affermare che il giudice, quando dispone la trasformazione del rapporto di lavoro autonomo in uno a carattere subordinato, è tenuto ad applicare i minimi retributivi previsti dalla contrattazione collettiva di riferimento, e non già mantenere il trattamento in godimento come lavoratore autonomo, visto che, in quel caso, non opera il principio di irriducibilità della retribuzione, sancito dall’art. 2103 c.c.