Nei quiz a risposta multipla, ad ogni domanda deve corrispondere una sola risposta esatta

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana, con sentenza del marzo 2022, si è pronunciato sul tema della somministrazione di test a risposta multipla nell’ambito di un concorso pubblico.
La vicenda trae origine dal ricorso proposto avverso la graduatoria di un concorso per l’assunzione di un collaboratore professionale infermiere nella quale il ricorrente non era stato inserito. Il candidato, infatti, non aveva superato la prova pratica consistente in quesiti a risposta multipla.
In particolare, il ricorrente sostiene che l’amministrazione avrebbe considerato come esatta una risposta che, in realtà, non lo era e che, in ogni caso, non potrebbe essere considerata come l’unica risposta incontrovertibilmente corretta sul piano scientifico.
Il TAR di Firenze, nell’accogliere il ricorso, ha affermato che in sede di concorso pubblico, laddove la prova scritta sia articolata su risposte multiple contenenti soluzioni simili, la formulazione del quesito deve contemplare la presenza di una sola risposta oggettivamente esatta. In buona sostanza, deve essere ritenuta legittima la prova che contempla, tra le risposta da scegliere, quella indubitabilmente esatta.

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