La giurisprudenza della Corte dei Conti, formatasi all’indomani dell’entrata in vigore della legge Gelli – Bianco n. 24 del 2017, è perentoria nell’affermare la irretroattività delle sue previsioni per i fatti illeciti verificatisi prima della sua entrata in vigore (il 1.4.2017). Si tratta di una soluzione tutt’altro che appagante e destinata a perpetuare una innegabile disparità di trattamento in danno dei malcapitati responsabili su cui è davvero auspicabile un ripensamento.