Illegittimità dell’ordinanza demolitoria in pendenza di una domanda di sanatoria

Commento a
Consiglio di Stato, sez. VI, 9.11.2021 n. 7448

Osserva in sentenza il Consiglio di Stato come l’insegnamento costante della giurisprudenza amministrativa si esprima nel senso di ritenere illegittima l’ordinanza di demolizione di opere abusive emessa in pendenza della già avvenuta presentazione di una domanda in sanatoria, poiché nelle more della definizione di tali domande tutti i procedimenti sanzionatori in materia edilizia sono sospesi.
Nel caso di specie, tuttavia, questo non si era verificato, essendo: 1) la presentazione dell’istanza di sanatoria successiva all’adozione del provvedimento demolitorio e quindi certamente non avente effetto viziante; 2) il provvedimento di ingiunzione di ripristino e demolizione mai stato impugnato e quindi diventato definitivo ed inoppugnabile, non lasciando all’amministrazione più nessun margine di discrezionalità.
Dunque, l’ordine di demolizione era rimasto sospeso nella sua mera esecutività durante la pendenza del procedimento di sanatoria e sarebbe stato eliminato da un eventuale accoglimento dell’istanza, in quanto in tal caso sarebbe stato superato da un nuovo provvedimento, emanato dal Comune che, in contrasto col precedente, avrebbe fatto cessare l’abusività delle opere.
Pertanto, il rigetto dell’istanza di sanatoria, non ponendosi in contrasto con l’ingiunzione di demolizione, ha fatto cessare la causa sospensiva dell’esecutività del provvedimento, ripristinandone la piena efficacia.

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