Il rimborso delle spese di lite, è un miraggio o un diritto

Anche di recente la Suprema Corte è tornata sui presupposti (per la verità piuttosto stringenti) necessari ad ottenere il rimborso delle spese di lite (nella specie si trattava di un segretario comunale) ribadendo che:
• non deve sussistere alcuna situazione di conflitto di interessi da valutare ex ante, ovverosia al momento dell’avvio del contenzioso o della sottoposizione al procedimento penale o contabile;
• il legale deve essere di comune gradimento tanto del lavoratore quanto del datore di lavoro;
• deve sussistere uno specifico interesse pubblico all’assunzione degli oneri di difesa, che impone che la vicenda, che coinvolge il dipendente, risulti in diretta ed intima correlazione con l’ufficio ricoperto e le funzioni esercitate.
In conclusione si tratta di un vero e proprio percorso ad ostacoli che, nella sostanza, finisce, in non pochi casi, con il rendere davvero arduo riuscire a dimostrare il ricorrere di tutte tali condizioni. Il rischio è, nella sostanza, quello di disapplicare le stesse disposizioni della contrattazione collettiva che, almeno all’apparenza, vorrebbero non far gravare sui singoli lavoratori le spese legali necessarie alla tutela del loro operato con effetti perniciosi persino sul piano della cosiddetta burocrazia difensiva.

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