La Corte di Cassazione, con sentenza del giugno 2022, ha confermato la nullità della nomina di un dipendente di un’Azienda sanitaria a responsabile del procedimento, per violazione dell’articolo 7 della legge n. 109 del 1994.
La citata disposizione normativa, infatti, prescrive la nomina di un responsabile “unico” del procedimento che deve essere munito di “adeguate competenze professionali in relazione alle caratteristiche dell’intervento” da realizzare. Nel caso di specie, viceversa, il dipendente in questione è stato nominato come responsabile, ma non “unico”, bensì in aggiunta ad un altro dipendente munito di competenza tecnica.
Le somme corrisposte dall’Azienda al dipendente “non competente” in qualità di responsabile del procedimento erano, dunque, prive di titolo, per cui l’Azienda ha correttamente agito per la loro restituzione in forza di un evidente interesse e, anzi, nel doveroso ripristino della legalità.