Il diritto di accesso agli atti della p.a. non solo è “sacro” ma neppure deve essere inutilmente oneroso

Il Giudice amministrativo di Napoli ribadisce che il candidato ad un concorso pubblico ha diritto di accedere, incondizionatamente, agli atti di quel concorso compresi i file nativi digitali degli elaborati concorsuali degli altri candidati specie ove la richiesta sia proporzionata e congruente rispetto alle censure che si intendono sollevate. E neppure può essere richiesto al richiedente di pagare di tasca propria la trasformazione in cartaceo di tali elaborati (per il costo in quel caso di “soli” € 355,00) o la loro anonimizzazione visto che il diritto di accesso deve essere consentito in modo pieno nella forma anche digitale ed originaria dell’atto richiesto.

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