Il DL n. 80 del 2021 segna un deciso ripensamento del nostro legislatore sulle modalità di carriera dei dipendenti pubblici. Infatti, con una sorta di ritorno al futuro che ci riporta ai primi lustri del D. Lgs. n. 165 del 2001, non solo si riaprono i cantieri delle progressioni verticali fra aree (ovvero dei famigerati concorsi interni) ma anche quelli dell’accesso alla dirigenza mediante meccanismi davvero riservati agli interni. E, se sono noti i rischi di una simile operazione (basta volgere lo sguardo al passato per vedere i todos caballeros delle progressioni degli anni 1999 – 2009 conseguenti ai contratti collettivi del 1998/2001), è innegabile che finalmente si prende atto della necessità di consentire alle forze migliore degli enti di avere delle prospettive serie e concrete di carriera che permettano loro di avere degli orizzonti realistici e che consentano di valorizzare le capacità manageriali e gestionali maturate sul campo “nel duro” lavoro di tutti i giorni.