La Corte di Appello di Firenze, con sentenza del 26 ottobre 2023, si occupa nuovamente dei risvolti disciplinari delle “esternazioni” (per lo più sui social) effettuate dal personale sanitario (ed in questo caso da una coordinatrice infermieristica) nel corso della stagione del covid 19. Orbene viene riaffermato come il diritto di critica debba essere esercitato nel rispetto dei principi di continenza e di proporzionalità, oltreché di verità materiale, sicché non può “ingenerare negli utenti perplessità e sfiducia sull’operato dell’ASL e dei suoi professionisti, oltre che del SSN più in generale, in ordine alla effettiva sicurezza ed utilità della campagna vaccinale promossa per affrontare la situazione di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia”. Da qui la piena rilevanza disciplinare della condotta e la proporzionalità della sanzione inflitta da parte dell’Azienda sanitaria che aveva finito per ingenerare negli utenti la convinzione di una “ASL di cui non ci si può fidare perché impiega personale che non crede nella sicurezza ed efficacia dei vaccini e spreca le sue risorse in cure non sperimentate, pericolose e inutili, invece di promuovere le cure domiciliari, con conseguente pregiudizio per l’Azienda”.