L’utilizzo di espressioni omofobe può rappresentare giusta causa di licenziamento

La Corte di Cassazione, cassando la sentenza di secondo grado che aveva ritenuto mero comportamento “inurbano” l’espressione “ma perché sei uscita incinta pure tu? […] ma perché non sei lesbica tu […] e come sei uscita incinta tu?” utilizzata da un dipendente nei confronti di una collega, ha ricostruito la corretta scala valoriale di riferimento e ha rinviato allo stesso Giudice di merito in diversa composizione per un nuovo esame della fattispecie concreta, finalizzato alla verifica della sussistenza della giusta causa di licenziamento.
Difatti, secondo il giudice di legittimità, la valutazione che ha considerato il contegno del dipendente contrario soltanto alle regole della buona educazione e degli aspetti formali del vivere civile non è conforme ai valori presenti nella realtà sociale e ai principi dell’ordinamento, quali i diritti inviolabili dell’uomo, la pari dignità sociale senza distinzione di sesso e il lavoro come ambito di esplicazione della personalità dell’individuo oggetto di tutela in tutte le sue forme ed applicazioni (artt. 2, 3, 4 e 35 della Costituzione e Codice delle pari opportunità tra uomo e donna di cui al D.Lgs. n. 198/2006).

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