Vorrei parlarvi di un particolare atto di Giunta Comunale, definito “delibera-quadro”, partendo dall’analisi di un caso pratico relativo alla realizzazione di un Nuovo Presidio Ospedaliero, in cui questo atto è stato pensato e strutturato per tentare di (pre)ordinare e coordinare sulla carta “il puzzle” di procedure di competenza dell’Amministrazione Comunale previste nell’ambito del programma di realizzazione dell’opera, al fine di rendere tutti gli attori coinvolti nell’operazione ( parte politica e parte tecnico-amministrativa) consapevoli del percorso da seguire, delle scelte da affrontare, dei tempi da rispettare per raggiungere l’obiettivo finale.
Preliminarmente gli enti coinvolti nell’operazione, Regione, Comune sede del nuovo ospedale e AUSL, sottoscrivono un Accordo di Programma per definire le azioni, con le relative tempistiche, che ciascun soggetto firmatario avrebbe dovuto attuare con l’obiettivo di dotare la città di un Nuovo Presidio Ospedaliero.
L’accordo prevedeva a carico del Comune una serie di impegni, prodromici alle procedure di gara di progettazione e di aggiudicazione dei lavori di competenza dell’AUSL, relativi a:
-conferimento alla AUSL delle aree di proprietà del Comune su cui era prevista la localizzazione del nuovo ospedale ( circa 31.400 mq di superficie e fabbricati sovrastanti)
-acquisizione in permuta, a titolo di corrispettivo del trasferimento della suddetta area, di beni e aree di proprietà della AUSL di corrispondente valore
-approvazione della variante urbanistica preliminare al trasferimento delle aree
La scelta compiuta nell’Accordo di procedere con uno “scambio” degli immobili, se da un lato rendeva l’operazione neutra sotto il profilo della consistenza patrimoniale dei due enti cercando di evitare esborsi finanziari, dall’altro comportava tuttavia una dilatazione dei tempi di definizione del contratto di trasferimento della proprietà dell’area, per due ordini di motivi:
-in primo luogo l’amministrazione avrebbe dovuto individuare, tra un ventaglio di immobili che l’AUSL proponeva in permuta, quelli che corrispondessero alle esigenze del Comune, non solo sotto il profilo della equivalenza del valore, ma anche, e sopratutto, sotto il profilo dell’interesse pubblico alla acquisizione di beni idonei ( dal punto di vista strutturale, di ubicazione, stato di conservazione, ecc) ad essere utilizzati per le funzioni individuate (sociali, sportive, scolastiche)
-conseguentemente si determinava una maggiore complessità e durata delle operazioni di stima dei vari beni in gioco, finalizzate alla predisposizione della perizia giurata da parte del tecnico esterno incaricato dai due enti.
La soluzione per evitare che le suddette procedure ritardassero l’avvio da parte dell’AUSL del primo bando di concorso di idee per la progettazione dell’Ospedale è stata individuata assegnando all’AUSL la disponibilità dell’area in diritto di superficie a titolo gratuito ( la soluzione individuata con l’atto di Giunta doveva essere poi attuata con delibera del Consiglio Comunale), per il periodo necessario alla definizione delle stime e quindi alla stipula del contratto di permuta.
Contestualmente, tuttavia, andava affrontata una ulteriore criticità relativa alla presenza sull’area di proprietà comunale destinata al nuovo ospedale di alcuni fabbricati sedi di una scuola, di associazioni di volontariato e di uffici comunali, e quindi l’esigenza di valutare ed individuare le soluzioni per una diversa allocazione di tali attività, sempre entro le tempistiche stabilite dall’Accordo di Programma per l’avvio dei lavori.
Credo che appaia di tutta evidenza come si trattasse di gestire una serie di procedimenti diversificati e nello stesso tempo interdipendenti l’uno dall’altro, che, nell’arco di circa due anni, avrebbero necessariamente dovuto intersecarsi, susseguirsi o sovrapporsi con incastri di fasi e azioni che richiedevano una sincronia irrinunciabile per non ritardare o intralciare le azioni di competenza degli altri partner dell’operazione. Procedimenti quindi che avrebbero potuto dispiegarsi secondo l’ordine necessario solo se l’organo politico e la parte tecnica avessero compiuto insieme lo sforzo di pianificare “a tavolino” l’intera operazione, nei minimi dettagli, secondo uno schema già chiaro e preciso sopratutto nel rispetto della cronologia fissata dall’Accordo di Programma.
Il timore era che la complessità delle attività da svolgere rischiasse di creare fraintendimenti, inversioni di fasi, ritardi nelle scelte da fare, se affrontata in modo disarticolato, seguendo o, ancora peggio, “rincorrendo” gli adempimenti , secondo le urgenze che di volta in volta emergevano, senza aver tratteggiato prioritariamente l’intero “quadro” operativo.
L’organo politico ha invece recepito questa sollecitazione ed ha programmato insieme alle strutture tecniche e amministrative di riferimento, molteplici incontri per esaminare, approfondire, decidere sui temi di propria spettanza ( individuazione degli immobili AUSL da ricevere in permuta, destinazioni possibili di tali beni, trasferimento della scuola e degli uffici ubicati nell’area da conferire all’AUSL in altre sedi, tempistiche di avvio della variante urbanistica, ecc) e, contestualmente, i dirigenti hanno assunto la consapevolezza degli atti da impostare, dei pareri da richiedere, delle scadenze da rispettare, ciascuno per le procedure di propria competenza.
Un lavoro di squadra da cui è nata la “trama” della delibera della Giunta Comunale definita appunto “delibera-quadro”, che descrive in un solo atto il tracciato, le fasi, il cronoprogramma, da seguire e da monitorare per rispettare gli impegni del Comune in un opera di particolare importanza strategica.
La “delibera-quadro” non è pertanto una mera delibera di indirizzo finalizzata ad orientare l’attività gestionale di spettanza dirigenziale, ma ha una portata e finalità ben più ampia di contenuto organizzativo-pianificatorio, da mettere in campo sopratutto in procedimenti particolarmente complessi e articolati che hanno uno sviluppo in un arco temporale lungo per consentire di:
– richiamare l’attenzione della parte politica, intendendo come tale l’insieme dei componenti dell’organo esecutivo ciascuno per le proprie deleghe, a valutare, prima di avviare l’iter procedimentale di un progetto di particolare rilevanza strategica, tutti i risvolti, le ricadute, i corollari delle scelte effettuate, evitando, in corso di lavori, equivoci, effetti inprevisti ed inaspettati, cambi di rotta,
– far interloquire l’organo esecutivo e i dirigenti nella composizione di un percorso procedurale che trasfonda le scelte politiche in soluzioni tecnicamente sostenibili e praticabili con una valutazione ex ante degli effetti che si producono per la realizzazione del risultato perseguito,
-individuare le strutture organizzative che dovranno intervenire nelle varie fasi del cronoprogramma con le procedure di propria competenza,
-dare mandato alla dirigenza di procedere con la conseguente attività gestionale, indicando le eventuali interconnessioni tra le strutture operative;
– ed infine creare l’occasione per alimentare, in un continuo scambio di opinioni, valutazioni, proposte, soluzioni che si crea tra parte politica e dirigenza, un clima di condivisione e consapevolezza della strategicità dell’opera da realizzare, motivando tutte le parti in gioco per il raggiungimento dell’obiettivo finale.